
Su un soleggiato crinale allo sbocco della Val Udai, circondato da verdi boschi e ampi prati inondati di fiori, lungo la strada che segue il corso del Torrente Avisio, sorge il grazioso paesino di
Mazzin, coronato dalle frazioni di Fontanazzo e Campestrin.
Mazzin è annoverato nei libri di archeologia per gli scavi avviati alla fine degli anni 60, che portarono alla luce importanti testimonianze della vita dei Reti, l’antico popolo vissuto in Val di Fassa nel V secolo a.C. e precursore della lingua ladina.
Sul Doss dei Pigui, sulla riva sinistra del Torrente Avisio, di fronte all’abitato di Mazzin, furono ritrovati resti di un’antica fortezza (castelliere), suppellettili in bronzo, strumenti di difesa e monili, oggi custoditi con cura al Museo Ladin de Fascia a Vigo di Fassa.
Mazzin ha conosciuto negli ultimi anni un notevole sviluppo turistico, ma conserva ancora oggi numerose tracce della passata cultura contadina e artigiana, come testimonia "Cèsa Battel", l’unico esempio di maniero rustico-signorile dell’intera valle, con una torre cuspidata, affreschi e decorazioni di notevole valore artistico.
Questo piccolo Comune della Val di Fassa è noto anche come il paese dei "pitores", gli artigiani decoratori che emigravano stagionalmente in cerca di fortuna. Le cartoline postali, a volte dipinte a mano, inviate da paesi d’oltralpe, testimoniavano le mete da loro raggiunte, i contatti e le loro esperienze.
Mazzin con la sua posizione centrale rispetto alla valle e la capillare rete di skibus è una meta ambita dagli amanti della neve, che in pochi minuti, possono raggiungere le vicine aree sciistiche, e provare ogni giorno l’ebbrezza di sciare su piste diverse.
Mazzin è anche la località ideale per gli appassionati dello sci di fondo che possono cimentarsi sul percorso della Marcialonga, arrivare fino a Canazei e ridiscendere verso Moena, oppure divertirsi sui facili tracciati che si snodano tra Fontanazzo e Campestrin, illuminati anche alla sera.
In estate Mazzin è scelto come punto di partenza per emozionanti escursioni sui tanti sentieri che dal paese, attraverso le piccole valli, conducono in quota, verso le svettanti cime dolomitiche.
Sono molti gli escursionisti che rimangono stregati dall’incantevole Lago d’Antermoia, il laghetto alpino deliziosamente appartato nella zona settentrionale del Catinaccio, un luogo mitico, dalle acque cristalline, fra pietraie isolate e abitato da una bellissima ninfa.
Durante l'inverno un curatissimo anello di fondo concede gradevoli momenti di sport ai praticanti di questa disciplina che possono sbizzarrirsi anche nelle ore serali sul percorso illuminato.
La lunga passeggiata che da Mazzin di Fassa porta fino a Fontanazzo con illuminazione notturna rende assai gradevole la permanenza agli amanti della vita di valle.
Sicuramente, meta ambita dagli sportivi nell'ambito delle camminate in montagna è la Val Udai che, partendo da Mazzin, porta fino in quota dove è possibile gustare spettacolari panorami naturalistici che solo le Dolomiti offrono.