
Il
Parco Nazionale d'Abruzzo è stato istituito nel 1923 con lo scopo di salvaguardare un territorio dalle particolari caratteristiche naturali e salvare dall'estinzione alcuni animali selvatici.
Esteso per 50.000 ettari, si trova nel cuore dell'Appennino centrale, tra Abruzzo, Lazio e Molise e comprende 25 comuni. Il territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è costituito principalmente da un insieme di catene montuose di altitudine compresa tra i 900 e i 2.200 m s.l.m. che presentano un paesaggio vario ed interessante in cui si alternano vette tondeggianti, tipiche dell'Appennino, a pendii dirupati dal
tipico aspetto alpino.
La zona centrale del Parco è percorsa dal fiume Sangro, al quale affluiscono vari torrenti; nella zona più esterna defluiscono, invece, le acque del fiume Giovenco, del Melfa, del Volturno e di altri fiumi.

A causa del fenomeno carsico, le acque scorrono spesso in letti sotterranei e formano risorgive a valle, talvolta anche fuori del territorio del Parco. All'interno del Parco esistono due bacini lacustri: il lago artificiale di Barrea alimentato dal fiume Sangro ed il lago Vivo di origine naturale.
Il territorio del Parco presenta una morfologia complessa per cui tra i rilievi montuosi si aprono ampi altipiani come la distesa di Pescasseroli o suggestivi pianori carsici come quello delle "Forme" in comune di Pizzone e quello di "Campitelli" in comune di Alfedena, incassati nella ripida cordigliera delle Mainarde.
Uno spettacolo unico è quello che ci si trova di fronte alla Camosciara: un anfiteatro naturale racchiuso tra montagne, molto simili, nell'aspetto e nella struttura, alle Dolomiti. Il paesaggio vegetale predominante del Parco è costituito dalle foreste di faggio. Le faggete occupano più del 60% dell'intera superficie del Parco e concorrono a creare un paesaggio ricco di colori che variano al trascorrere delle stagioni. La forma e la grandezza dei faggi varia in base all'altitudine, all'età e alle
condizioni di fertilità del suolo. Ma non solo faggi.
Nel Parco, infatti, vivono tantissime specie vegetali, tra le quali pssiamo ricordare il giaggiolo (Iris marsica), un endemismo del parco, che cresce solo in alcune località e che fiorisce tra maggio e giugno, o il pino nero di Villetta Barrea (Pinus nigra), una varietà esclusiva del Parco, localizzata in alcune zone della Camosciara e della Val Fondillo, oppure il pino mugo (Pinus mugo), o ancora varie specie di gigli e di orchidee.
Ma se è semplice osservare le diverse specie vegetali che crescono nel Parco, molto più complicato è riuscire ad avvistare gli animali che vi abitano, perché questi sono per lo più sfuggenti, elusivi e circospetti. Tuttavia in alcune stagioni dell'anno e in particolari circostanze (tranquillità, silenzio e rispetto dell'ambiente), è possibile osservare anche gli animali più spettacolari e rappresentativi del Parco, come il camoscio d'Abruzzo, l'orso bruno marsicano, il lupo, il cervo e l'aquila reale. Oggi il Parco ospita una grande varietà di: 60 specie di mammiferi, 300 di uccelli, 40 di rettili, anfibi e pesci, e moltissime specie di insetti, comprendenti importanti endemismi.
Il Parco Nazionale d'Abruzzo offre la possibilità di vivere appieno il rapporto con la natura, la cultura, le tradizioni e i diversi ambienti che lo caratterizzano attraverso attività diverse in grado di soddisfare tutti i gusti e le esigenze. Si possono visitare i diversi Centri del Parco, i musei, i giardini botanici e le aree faunistiche disseminate su tutto il territorio, oppure si può scegliere di effettuare escursioni a piedi seguendo gli itinerari ecoturistici; passeggiate a cavallo o a dorso di mulo; gite in bicicletta e in canoa, o di seguire i laboratori del gusto e dei mestieri, o ancora escursioni con gli sci da fondo o giri panoramici in pullman o in auto e poi ancora tanto altro.
Una volta arrivati nel Parco è però consigliabile conoscere la natura facendo soprattutto escursioni a piedi. Solo così' si può percepire la presenza degli animali, osservare gli ambienti naturali e godere del contatto con la natura. Ogni sentiero, è contraddistinto sul territorio dalla segnaletica internazionale rosso/bianco/rosso con al centro una lettera e un numero.